Biografia

1922

Nasce a Pavia il 29 novembre da Carlo e Ida Tavazzani, penultima di sette figli; fin dall’infanzia le viene insegnato che la ricchezza non deve essere custodita egoisticamente, ma va intesa come un dono della vita, da usare a beneficio del prossimo.

1938

Dopo aver frequentato l’Istituto Antonio Bordoni di Pavia, sedicenne si stabilisce a Milano, Italia, ove, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera; in seguito avrà come maestro il prof. Franco Russoli.

Spinta dal fratello Attilio, figura determinante nella sua vita, inizierà a lavorare nell’azienda tessile di famiglia nell’ambito della quale promuoverà la costruzione di abitazioni per gli operai, aiutandone con ogni mezzo le numerose famiglie.

1942

Sposa l’ingegnere Giuseppe Vecchi († 1973)

Fonda l’associazione umanitaria “First Help” con due convinzioni: “Se tu mandi qualcuno, i tuoi piedi riposano, se vai tu è il tuo cuore che riposa”, dunque gli aiuti vanno sempre portati di persona nella propria città, così come dall’altra parte del mondo e accompagnati da un bacio, da un abbraccio, da un gesto di comprensione.

1944-1945

Partecipa alla Resistenza contro l’occupazione nazista, come staffetta del fratello Attilio, capo partigiano; mentre aiuta alcuni ebrei a riparare in Svizzera viene intercettata dai tedeschi ma riesce a sfuggire alla cattura.

1946

Compie il suo primo viaggio negli Stati Uniti ove stabilisce legami con la comunità italiana, per sensibilizzarla alle difficoltà dell’Italia nell’immediato dopoguerra. Contatti che si riveleranno importanti per la realizzazione delle sue future missioni umanitarie.

1947

Nasce il figlio Mario (sposerà Vittoria Colonna dei Principi di Paliano e dalla loro unione nasceranno Andrea e Matteo).

1948-1962

In questo periodo oltre a dedicarsi alla propria famiglia, si occupa in Italia di persone che versano in situazioni di grave disagio e povertà. Pensa che ogni essere umano, per esprimere la propria personalità, abbia bisogno non solo dello stretto necessario per sopravvivere ma di qualcosa in più.

É per questo che, oltre ai generi di prima necessità che assicura quotidianamente, regala loro i primi televisori per farli uscire dall’emarginazione sociale.

 


1963-1965

Con ingenti aiuti accorre in soccorso delle vittime della tragedia del crollo della diga del Vajont, in provincia di Belluno, Italia.

Convinta che il ruolo di moglie e madre si arricchisca con il desiderio di conoscenza e di professionalità, segue la famosa fotografa Evelyn Hofer negli Stati Uniti e in Irlanda per apprendere l’arte della fotografia e inizia a girare il mondo scoprendo realtà lontane e sconosciute, visitando anche ospedali, orfanotrofi e istituti per anziani.

Cerca di documentare tutto con la sua macchina fotografica per scuotere le coscienze di chi, attraverso la solidarietà, può agire per la pace.

1966-1967

Si reca per la prima volta in Unione Sovietica dove, oltre ad un’intensa attività fotografica, si adopera per realizzare un significativo scambio culturale.

Con la collaborazione di Josif Toumanov, direttore artistico del Teatro Bolshoi di Mosca, organizza a Milano la mostra fotografica “Russia ieri oggi–50 anni dopo la rivoluzione”, offrendo un contributo concreto alla conoscenza di un mondo rimasto a lungo segregato ed una preziosa occasione per comprenderlo.

1968-1969

Parte per la Polonia: durante questi viaggi all’Est, non mancano mai le segnalazioni dalle ambasciate su istituti o ospedali in situazione di grave necessità. Per questo motivo, quando parte, oltre alla sua macchina fotografica, porta con sé viveri, indumenti e medicinali.

Tocca con mano la drammatica situazione degli artisti e, due anni dopo, riesce ad organizzare alla Galleria Renzo Cortina di Milano una mostra di 300 pittori polacchi. Persuasa che la cultura sia il miglior veicolo di conoscenza tra i popoli, presenta il primo degli otto volumi della collana su le “Ambasciate d’Italia nel mondo” (1969-1989), lavoro rimasto unico nel suo genere.

1970

Pubblica il volume “Polonia secondo millennio” per i primi mille anni di vita della Polonia e riceve dal Governo polacco il “Prix du Mérite en faveur de la culture polonaise” proprio per aver contribuito a divulgare nel mondo la cultura polacca. Riconoscimento conferito fino ad allora, nel mondo, solo ad altre cinque donne.

   
 

1972

Presenta a Roma, Italia, il volume “Ambasciate estere a Roma” che completa il lavoro di ricerca sulle sedi diplomatiche, testimonianza dell’ importanza delle relazioni tra i Paesi e come tale consultato nella biblioteca della Farnesina.

1973

Presenta a Milano il volume “Romania mondo latino” e a Roma una mostra fotografica all’Accademia di Romania. È il risultato di un intenso lavoro eseguito durante una lunga permanenza nel paese che le da modo di far conoscere le misere condizioni di vita del popolo romeno e di promuovere un adeguato sostegno per gli intellettuali oppositori del regime di Ceaucescu.

1974

Organizza in tutta Italia aiuti a favore di istituti per anziani ed ospedali nonché concerti a beneficio dell’Istituto di Don Gnocchi a Milano, per bambini affetti da gravi handicap.

1975

Il suo matrimonio con Amintore Fanfani († 1999) dà ulteriore impulso alla motivazione della sua vita, approfondendo nei  25 anni che ha vissuto accanto a lui, i valori della pace, del dialogo e del messaggio sociale e cristiano.

1976

Parte con il marito per la Cina; non per una visita ufficiale, ma per un viaggio di conoscenza reciproca. Un incontro con i massimi esponenti di un Paese allora sconosciuto. Amintore Fanfani dipinge con gli studenti dell’accademia di Belle Arti; lei, fotografa. Da questa esperienza nasce il volume “Cina, un quarto del mondo” uno dei primi inizi del dialogo tra Occidente e Cina.

Jean Kennedy le chiede di creare in Italia la “Very Special Art”, fondata due anni prima negli Stati Uniti. L’Associazione, che si occupa dell’inserimento di persone diversamente abili nel mondo artistico, continua ad operare con l’apporto di Anna Maria Puri Purini.

1977

Accorre per distribuire aiuti umanitari ai terremotati del Friuli Venezia Giulia, in Italia, in particolare nella zona di Gemona, tra le più colpite.

Sollecitata dal Primate di Romania, Patriarca Justin, accorre in Romania portando aiuti umanitari alle vittime del terribile terremoto.

1978

Visita e porta aiuti alle missioni comboniane nel Sudan, sconvolto da una crisi drammatica.

Si reca nei villaggi S.O.S. in Egitto e distribuisce generi di prima necessità, medicinali e materiale scolastico.

 

1979

Presidente del Comitato coordinatore del Premio Internazionale “Donna dell’anno 1979” di Saint Vincent (AO), Italia, premia la senegalese Marie Thérèse Basse. Da allora, si adopererà per segnalare e dare riconoscimenti a donne dai grandi meriti, dallo straordinario coraggio, dalle responsabilità sempre maggiori. Non bisogna mai dimenticare il contributo che le donne di tutto il mondo danno per la cultura della pace e contro ogni forma di violenza.

Sostiene con ogni mezzo, aiutata da Wally Toscanini, l’”Associazione degli amici della Casa Giuseppe Verdi” di Milano, Italia, che ospita le vecchie glorie della musica.

A bordo di un aereo militare italiano, accorre in Colombia con generi di prima necessità, in soccorso delle vittime del terremoto.

Invia fondi all’Opera di Padre Parini a favore della comunità di lebbrosi “Stella maris” in Brasile, che continuerà a sostenere per anni.

Assiste profughi vietnamiti e cambogiani nell’isola di Cebu, nelle Filippine e aiuta i missionari salesiani che raccolgono bambini di strada per dar loro un’educazione e una speranza per un futuro migliore.

A Santo Domingo funestata dal “ciclone David” fa ricostruire il centro di accoglienza e la scuola per bambini lebbrosi, aiutata dall’ingegnere Giuseppe Recchi; continuerà  ad assisterla nel tempo.

1980

E’ il primo di molti viaggi umanitari che compie per portare aiuti e conforto alla popolazione martoriata da una crudele guerra. Accompagnata da Marilis Windisch-Graetz Gran Croce d’onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, giunge a Beirut, in Libano, con un carico umanitario trasportato con un aereo privato; con l’aiuto degli ambasciatori Edouard e Françoise de Lobkowicz porta cibo, vestiario e medicinali agli ospedali. Altri aiuti sono destinati a Sidona, dove si combatte ferocemente.

A New York, presso il Consolato Generale d’Italia, organizza un comitato per la raccolta di fondi in tutti gli Stati Uniti (in particolare tra i cittadini americani di origine italiana) a favore delle vittime del terremoto che in novembre ha sconvolto Campania e Lucania, in Italia. Promuove vari eventi tra cui due concerti del tenore Luciano Pavarotti a Chicago e a Filadelfia.

Porta ingenti aiuti umanitari alla “Casa de Oraçao Nostra Signora da Paz” di Belèm nello Stato brasiliano di Parà e al “Patronato Assistencial Imigrantes Italianos” di San Paolo in Brasile.

 

 

1980

In risposta all’urgente appello del Presidente algerino, si reca ad El Asnam, in Algeria, con due aerei militari per distribuire gli aiuti raccolti a favore delle vittime del terremoto.

Porta aiuti umanitari agli esuli vietnamiti - i cosiddetti boat people - nel campo profughi a Morong, nell’isola di Bataan, nelle Filippine.

1981

Porta all’ospedale di Bebedjia in Ciad ingenti quantitativi di medicinali e materiale sanitario. Fa costruire un padiglione di ortopedia per le protesi dei numerosissimi ragazzi poliomielitici. È madrina di un centro di promozione sociale per la donna handicappata. Da questa missione ricca di esperienze significative e di incontri unici, nasce il libro “Un giorno a Bebedjia”.

Organizza due concerti benefici del Maestro Uto Ughi a Roma e a New York, in favore delle vittime del terremoto di Sant’Angelo dei Lombardi, in Italia.

Sollecitata dalla First Lady Rosalynn Carter, fa giungere in Italia i “Boy Choir” di Atlanta per una serie di concerti; il ricavato viene destinato a favore di istituti di bambini handicappati.

Presiede il Comitato organizzativo dello spettacolo benefico “Up with people-Viva la gente” svoltosi a Roma, Italia, in favore dell’Istituto Don Gnocchi di Milano.

1982

Consegna medicinali, materiale scolastico e indumenti ai piccoli ospiti degli ospedali e degli orfanotrofi di Varsavia, Polonia.

Inaugura la casa di riposo “Villa Joseph” Opera Don Orione a Casamicciola, in Italia, che fa costruire a proprie spese, dando la possibilità di una casa a tante persone anziane.

Compie una missione umanitaria in Egitto accompagnata da Marilis Windisch-Graetz. Inaugurano tra l’altro l’ospedale Sanabel e il reparto di emodialisi dell’ospedale italiano. S’incontra con Suzanne Mubarak alla quale assicura un programma di aiuti.

1983

Diventa Presidente del Comitato Nazionale Femminile della Croce Rossa Italiana, carica che ricoprirà fino al 1994 e che le consente di moltiplicare i suoi progetti umanitari. Porta nell’organizzazione, con l’esperienza già acquisita sul campo, dinamismo e determinazione nonché la ricchissima rete delle sue relazioni nazionali e internazionali e la fiducia che si è conquistata tra i Capi di Stato, le organizzazioni internazionali, gli organismi umanitari, le associazioni religiose, i missionari. Testimonianza di tutto ciò sono le numerose medaglie conferitele da diversi Capi di Stato per la sua attività umanitaria. Sono anni in cui ha potuto arricchirsi anche della saggezza e dell’esperienza del dottor Massimo Barra, attuale Presidente della Croce Rossa Italiana, dell’Ispettrice Nazionale delle Infermiere Volontarie Mila Brachetti Peretti e dell’Ispettrice Nazionale del Comitato Femminile Ludovica Lucifero. Sempre accanto a lei in tutte le missioni, le preziose ed insostituibili Antonietta Guazzaroni, Margherita Puri Purini e Marina Pavoncelli.

 

1983

Fonda l’associazione “Insieme per la pace” che si farà promotrice negli anni di numerosissime iniziative umanitarie a favore dei più bisognosi.

Organizza al Teatro “La Fenice” di Venezia, Italia, l’iniziativa “Tribute to Ingrid” con 70 tra i più celebri attori del mondo convenuti per rendere omaggio a Ingrid Bergman. Il Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan invia un video filmato, congratulandosi con lei per l’iniziativa, il cui ricavato viene devoluto alla Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e alla Croce Rossa Italiana. Giulio Malgara e Alessandra Lassotovich provvedono a creare un apposito Comitato. Ospite d’onore della manifestazione S.A.R. il Principe Alberto di Monaco.

1984

Porta un aereo colmo di aiuti umanitari destinati ai campi profughi di Gibuti e a quello dell’altopiano di Makallè, in Etiopia. La missione è resa possibile anche grazie all’aiuto del Console d’Italia Gianfranco Finaldi.

1985

Viene nominata a Ginevra Vicepresidente della Lega Internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa (1985-1989) sotto la presidenza di Enrique de la Mata.

Fonda un’altra associazione “Noi per Loro” che, da statuto, si pone come obiettivo la promozione e lo sviluppo di attività e di opere di umana solidarietà. La prima iniziativa dell’associazione è la Nave della Pace I (Togo, Sudan, Etiopia, Gibuti, Somalia, Kenya, Uganda, Tanzania, Senegal, Camerun, Mozambico, Ciad, Niger, Mali, Burkina Faso, Mauritania, Guinea-Bissau, Capo Verde); in risposta all’appello lanciato da un servizio della BBC sulla drammatica situazione della regione del Sahel colpita da siccità e carestie, organizza questa nave, la Levante Express, che effettua il periplo dei Paesi dell’Africa e le consente di distribuire aiuti umanitari alle popolazioni in condizioni disperate di 18 paesi africani. Sono stati imbarcati dall’Italia anche vari camion che permettono di raggiungere più facilmente le aree dell’entroterra per portare gli aiuti. In ricordo di questa esperienza e dei suoi mille protagonisti, scrive il libro “Hayat. Dalla parte della vita”; Hayat, ovvero “colei che porta la vita” è l’espressione con cui è stata accolta in tutti i paesi raggiunti dalla Nave della Pace.

Con il contributo raccolto dal quotidiano “Il Gazzettino” di Venezia, Italia, ed il generoso sostegno dell’imprenditrice novarese, Cavaliere del Lavoro Teresa Cerutti, accompagna il piccolo Ambrogio di Venezia a Pittsburgh, negli Stati Uniti, perché sia sottoposto ad un trapianto di fegato (si tratta del primo trapianto mai effettuato su un paziente italiano). Il resto di quanto raccolto è utilizzato per finanziare un’apposita associazione che aiuterà 30 bambini che necessitano di trapianto. Convince il Ministro della Sanità Degan a firmare il decreto che autorizza finalmente i trapianti anche in Italia, mettendo fine ai cosiddetti  viaggi della speranza.

In seguito all’eruzione del vulcano Nevado del Ruiz in Colombia, che cancella la città di Armero, con un aereo militare porta aiuti umanitari a Bogotà e Chinchinà nella regione del disastro, consegnandoli nei campi profughi allestiti.

 

1986

In collaborazione con il Fondo Aiuti Italiani del MAE, guidato da Francesco Forte, organizza la nave Tigre con aiuti per Senegal, Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger, Ciad.

Accompagnata da Raissa Gorbaciova consegna aiuti umanitari  a vari ospedali pediatrici di Mosca, in Unione Sovietica dove sono state ricoverate anche le vittime dell’esplosione nella centrale nucleare di Chernobyl e alle popolazioni intorno al lago Aral in Uzbekistan vittime di una vera e propria catastrofe ecologica.

Organizza, assieme a Beatrice Rangoni Machiavelli le giornate di “Insieme per la Pace.” A Mantova, Italia, viene proiettato il film “Un’idea della Pace: insieme per un continente” che racconta la missione della Nave della Pace in Africa. L’anteprima mondiale ha luogo in Roma al Quirinale, presente il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Altre proiezioni si hanno a Ginevra, nella sede del Comitato Internazionale di Croce Rossa, a New York nella sede dell’ONU, alla Casa Bianca a Washington, a Mosca, a Madrid alla presenza dei Reali di Spagna ed in molti altri paesi.
Presenti le delegazioni di 65 paesi, a Verona, Italia, si svolge poi il convegno “Dialogo sulla Pace” i cui atti sono stati pubblicati. Tra le madrine della manifestazione Vittoria Cappelli. Nel Museo Internazionale della Croce Rossa di Castiglione delle Stiviere, restaurato da Mariapia come Presidente del Comitato Nazionale Femminile della Croce Rossa in ricordo di Henry Dunant, vengono consegnati premi alle Presidenti della Croce Rossa di tutto il mondo che si sono distinte per rilevanti  meriti. In questa occasione è presente, per la prima volta dopo la battaglia di Solferino, un rappresentante ufficiale austriaco, nella persona dell’allora Vice Presidente del Senato Herbert Schambeck.

Allestisce una missione umanitaria a favore delle vittime del terremoto di Kalamata, in Grecia, giungendo sul posto con un aereo colmo di generi di prima necessità.

È presente  ad Assisi alla Giornata di Preghiera per la Pace promossa da Giovanni Paolo II in coincidenza con l’anno mondiale della Pace previsto dall’Onu. L'intenzione è di cooperare con persone di ogni cultura e religione per raggiungere la meta della pace duratura.

1987

Contribuisce alla realizzazione di un ospedale a Gao, nel Mali, dopo che le sono giunte segnalazioni sulla necessità di disporre di una struttura ospedaliera adeguata.

Porta con tre aerei militari aiuti umanitari in Libano. Dall’aeroporto di Damasco gli aiuti vengono trasportati con 14 camion a Beirut e consegnati alla Croce Rossa Libanese, alla Mezzaluna Rossa Siriana, al villaggio S.O.S. di Damasco e distribuiti ai più bisognosi indipendentemente dalle confessioni religiose.

 

1987

Nel corso della distribuzione di aiuti a Sao Tomè, ottiene dal Presidente della Repubblica Manuel Pinto da Costa, il beneficio dell’amnistia per il medico italiano Filippo Curtale dell’UNICEF, in carcere perché accusato a torto di uxoricidio e lo riporta in Italia definitivamente libero.

Organizza una missione di soccorso in Valtellina, Italia, vittima in agosto di un cataclisma, portando aiuti.

Indice con la collaborazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche un “Seminario internazionale di studio sulle nuove letterature africane” nella tenuta del Presidente della Repubblica a Castelporziano vicino Roma, Italia, cui partecipano 21 scrittori africani da lei invitati in Italia e generosamente ospitati dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il quale sottolinea il ruolo che “la cultura può e deve svolgere per costruire, garantire e difendere la pace nel mondo”.

Allestisce una seconda missione a favore del Mali durante la quale distribuisce aiuti alla popolazione.

Nell’arco del 1987 sono portati medicinali, ambulanze e unità sanitarie mobili in Benin, Burkina Faso, Gibuti, Kenya, Mali, Mauritania, Mozambico, Niger, Senegal, Somalia, Ciad, Togo, Uganda, Ghana; mezzi di trasporto in Burkina Faso, Gibuti, Niger; unità di potabilizzazione in Togo e alla Croce Rossa Ecuadoriana; un ospedale integrato in Mauritania e un’ambulanza alla Croce Rossa Nepalese; generi di prima necessità in Gambia, Senegal, Togo.

1988

Invia un rilevante quantitativo di medicinali accogliendo le richieste pervenute dall’ospedale pediatrico di Damasco, in Siria.

Un generoso benefattore americano, volendo ringraziarla di aver reso possibile la speciale udienza con Giovanni Paolo II in piena estate e, sapendo che mai avrebbe accettato qualcosa di personale, decide di donarle una fondazione nel Delaware (U.S.A.): la “Together for Peace Foundation”. Essa nasce con l’intento di divulgare gli ideali di pace e solidarietà presso tutti i popoli, senza discriminazione di razza o di  cultura ed in tal senso organizza missioni umanitarie e conferisce borse di studio, premi e riconoscimenti a persone distintesi al servizio della pace. In occasione della cerimonia di consegna dei “Peace Awards” del 1989, a New York, presso la sede delle Nazioni Unite, Henry Kissinger presenta ufficialmente la “Together for Peace Foundation”. In riconoscimento dell’impegno profuso attraverso la realizzazione di interventi umanitari in situazioni di estrema emergenza, nel 1991 riceve dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Javier Perez de Cuellar, l’onoreficenza di “Peace Messenger.”

Porta a Varsavia, in Polonia, medicinali di diverso tipo richiesti dalla Croce Rossa locale.

Distribuisce un carico di aiuti umanitari all’Ospedale italiano di Istanbul, in Turchia.

 

 

1988

Convinta che la cultura della pace si fonda sull’impegno femminile, promuove assieme a Beatrice Rangoni Machiavelli presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Roma, Italia, il “Forum delle donne: parliamone insieme”; presieduto da Matilda Cuomo, moglie del Governatore dello Stato di New York. Tra i relatori il Premio Nobel Rita Levi Montalcini.

Organizza una missione umanitaria in Armenia, colpita, solo 5 giorni prima, da un terremoto con epicentro nella cittadina di Spitak, che causa un numero impressionante di vittime. Giunge a Erevan con un aereo militare e distribuisce gli aiuti con un grosso furgone appositamente imbarcato sull’aereo dall’Italia per raggiungere le zone colpite dal sisma e distribuire personalmente i beni portati ai terremotati, nell’ospedale n°3 e presso l’Institute of Traumatology and Orthopedics di Erevan.

1989

Porta un altro carico di aiuti a Spitak, in Armenia. Dona una jeep alla Croce Rossa Armena per coordinare i soccorsi.

Organizza il seminario internazionale “La solidarietà come fondamento della pace” all’Istituto San Michele di Roma, Italia: partecipano le delegazioni di 50 paesi del mondo. Viene approfondito il tema filo conduttore dell’impegno politico di Amintore Fanfani e di quello umanitario di sua moglie. Il seminario viene concluso con l’intervento del Presidente Fanfani il quale sottolinea che “il primo convegno su scala mondiale sui problemi della pacificazione del mondo e dello sviluppo  non è stato proposto da uomini ma realizzato da donne”. Barbara Bush e Raissa Gorbaciova inviano messaggi di adesione.

La tragedia dell’Armenia colpita nel suo più profondo, le resta nel cuore e con un aereo messo a disposizione dall’Alitalia fa portare 100 bambini armeni di Spitak, Leninakan e Kirovakan a Jesolo, in una colonia marina, per far loro trascorrere, a sue spese, le vacanze estive. Il 10 luglio organizza un loro incontro con il Santo Padre, in Vaticano.

Porta aiuti umanitari ai rifugiati afgani nei campi profughi di Quetta (soprattutto al New Saranan Camp-30 km a nord di Quetta) al confine tra Pakistan e Afghanistan e nella clinica Shuhada, allora diretta dal medico Sima Samar con la quale continua tutt’oggi a collaborare. Sima Samar, diventata VicePresidente del governo di transizione afgano dopo la sconfitta dei talebani, è attualmente a capo della Commissione Diritti Umani dell’Afghanistan Indipendente.

Il Principe Sadruddin Aga Khan, responsabile dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli aiuti in Afghanistan, le affida l’organizzazione della grande iniziativa del treno “Salam Express” che, partito da Roma, porta ingenti quantitativi di aiuti forniti da Italia, Finlandia, Norvegia, Unione Sovietica al paese dilaniato dalla guerra. Nella complessa organizzazione è aiutata dal Ministro degli Affari Esteri Gianni De Michelis.
Nei giorni della rivoluzione si reca a Bucarest, in Romania, per distribuire medicinali e generi di prima necessità a scuole ed ospedali.

 

1990

Porta a Spitak in Armenia altri doni, medicinali e vestiario per i bambini.

Dopo la caduta del regime di Ceaucescu organizza, con la collaborazione del governo italiano, il “Treno della pace e della cultura,” portando 20 vagoni di aiuti in Romania destinati soprattutto agli ospedali pediatrici Victor Babes (per il reparto dei bambini colpiti dall’AIDS), Christiana di Bucarest, Ospedale per i malati di tubercolosi di Jasi, agli istituti che ospitano i bambini ciechi e a tre orfanotrofi nella città di Orasul Corabia.

Consegna un altro ingente quantitativo di medicinali al campo di rifugiati afgani di Quetta, in Pakistan, e all’ospedale locale di Karachi.

Porta aiuti umanitari al campo profughi albanesi di Restinco, Brindisi, in Italia.

Consegna ad alcuni ospedali e agli istituti per bambini malati di Aids e ciechi di Bucarest, in Romania, un ingente carico di medicinali e materiale sanitario.

Allestisce il primo “Aereo della Pace Italia-URSS” un cargo Aeroflot (messo a disposizione dall’Unione Sovietica) carico di medicinali, generi di assistenza, indumenti per bambini e materiale scolastico destinati soprattutto ai piccoli affetti da AIDS (ed a quelli provenienti dalla zona di Chernobyl), tutti ospiti dell’ Ospedale Infantile Clinico della Repubblica Federativa Russa posto sotto il patronato di Raissa Gorbaciova.

Organizza il secondo Aereo della Pace che trasporta a Mosca, in Unione Sovietica, un enorme quantitativo di aiuti per l’Ospedale Infantile Clinico della Repubblica Federativa Russa. Si reca poi a Nukus, in Uzbekistan, con generi di prima necessità per aiutare le persone penalizzate dalla desertificazione del lago Aral.

Allestisce un tir di aiuti umanitari per Mosca, in Unione Sovietica, destinati sempre all’Ospedale Infantile Clinico della Repubblica Federativa Russa.

Invia 7 tir di aiuti umanitari a Mosca, in Unione Sovietica. I carichi completi di 4 tir sono stati destinati al Republic Children Clinic Hospital, un tir in favore della popolazioni che vivono in condizioni precarie sulle rive del lago Aral, uno per l’ospedale di Chernobyl, un tir è stato consegnato al Presidente della Croce Rossa di Mosca Dottor Venedictov; distribuisce giocattoli ai bambini dell’Ospedale Infantile Clinico della Repubblica Federativa Russa dove viene organizzata una festa natalizia.

 

1991

Porta alla “Noor Al Hussein Foundation”, al villaggio S.O.S, alla Mezzaluna Rossa, al Campo Profughi Schnellen, all’Istituto per orfani delle Suore Francescane e all’Ospedale italiano di Amman, in Giordania, medicinali, indumenti e generi di prima necessità.

Porta generi di prima necessità e materiale sanitario al Centro Medicale nella Missione di Bebedjia in Ciad.
Organizza tre differenti invii di aiuti umanitari all’Ospedale Victor Babes di Bucarest, in Romania, dove sono ricoverati i bambini malati di Aids e quelli ciechi.

Su richiesta dell’Ambasciatore d’Italia a Lima, in Perù, invia con 4 missioni un ingente quantitativo di vaccini e medicinali specifici, essenziali per arginare l’epidemia di colera.
Distribuisce generi di prima necessità nel centro di accoglienza dei profughi albanesi allestito a Restinco, Brindisi, in Italia.

Assistita da Olga Havel, consegna ai dirigenti dell’ospedale pediatrico “Motol” di Praga, in Cecoslovacchia, al Comitato di Assistenza Umanitario Slovacco e all’organizzazione Arpida, il carico di un tir di medicinali, apparecchiature mediche e indumenti per bambini.
Raggiunge i profughi curdi nel campo di Uludere, nella Turchia Meridionale, distribuendo aiuti.

Porta aiuti umanitari in Bangladesh alle vittime del ciclone Gorky e, a bordo di elicotteri americani, si adopera per portare in salvo intere famiglie trascinate con le loro abitazioni in mare. Distribuisce personalmente gli aiuti nelle zone più colpite spingendosi fino a Chittagong, alle isole di Kutibdia, Hatia, Sandip e Chara.

Consegna un tir di aiuti umanitari all’orfanotrofio “Principessa Maria Luisa” di Plovdiv, al centro medico “Pirogov” di Sofia, alla Maternità Centrale di Sofia, all’orfanotrofio “Sirak” di Tirnovo e alle Suore Cattoliche di Sofia, in Bulgaria.
Invia alla Croce Rossa di Tiblisi, in Georgia, aiuti umanitari per le vittime del terremoto dello scorso aprile.
Invia alla Mezzaluna Rossa di Gibuti aiuti umanitari da destinare ai numerosi campi profughi.

Consegna tre tir di aiuti umanitari all’Ospedale Infantile Clinico della Repubblica Federativa Russa, alla Fondazione della Carità e della Salute e fa avere un parco giochi per uno degli ospedali di Mosca, in Unione Sovietica. Una parte del carico giunto dall’Italia è consegnato al Patriarcato di Mosca.

Porta 3 tir di aiuti a Vilnius in Lituania che consegna al Ministero della Sanità nella persona di Juozas Olekas, al Centro Pediatrico Vaiku per la cura del cancro, alla Croce Rossa Lituana, all’Opera SOS “Vaikai”, all’Istituto Infant’s Home per bambini orfani handicappati.

 

1991

Porta 6 tir carichi di medicinali, materiale sanitario, viveri a Mosca, in Unione Sovietica, all’Institute of All Union Cancer Research, al Centro n° 13 per bambini orfani, all’Ospedale Pediatrico Repubblicano, al Ministero della Sanità, alla Chiesa Ortodossa nella persona del Patriarca Alexis II, al Centro Misericordia, al Centro Assistenza ai bambini down di Madre Teresa di Calcutta, alla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, all’Istituto Entomologico.

1992

Fa pervenire ai missionari e agli ospedali di Kinshasa, in Zaire, medicinali di vario tipo secondo le richieste pervenute.

In risposta ad un’importante richiesta di aiuti da parte del Comitato Internazionale della Croce Rossa per il grave stato di emergenza in cui versa la Croazia, accorre a Zagabria con generi di conforto, materiale didattico e sanitario che consegna alla Croce Rossa locale.

Invia un tir di generi di prima necessità a Belgrado, in Serbia. I beni sono giunti a Padre Lukic della Chiesa Beogradski Sajam che provvede alla distribuzione nei vari centri di accoglienza dei profughi.
Su richiesta di S.A.R. la Principessa Irene di Grecia Presidente e fondatrice della “World in Harmony”, invia un gran quantitativo di indumenti destinati alla popolazione del Vietnam.

Procura medicinali specifici per curare Lubochka Tatyana Vladimirovna Myakinina, affetta da iperinsulina e da una grave malattia al pancreas e ricoverata presso il “Republican Children Clinical Hospital” di Mosca, in Unione Sovietica.
Invia agli ospedali di Lima, in Perù, in gravi difficoltà sanitarie, vaccini anticolera, antitetanico, antimeningococco, antimorbillo, trivalente (antidifterico, antipertosse, antitetanico).

Porta all’Ospedale Pediatrico Motol di Praga, in Cecoslovacchia, materiale sanitario e prodotti per l’infanzia.
Invia materiale sanitario, medicinali, giocattoli e vestiario per i bambini ricoverati all’Ospedale Victor Babes di Bucarest, in Romania.

Fa pervenire all’Ospedale italiano del Cairo, in Egitto, medicinali e mobili.
Invia alle Suore Carmelitane di Sofia, in Bulgaria, vestiario, medicinali e viveri.
Porta un aereo colmo di aiuti umanitari a Sarajevo, in Bosnia. Il carico è interamente destinato ai campi profughi.

Parte con 2 aerei di aiuti umanitari destinati ai profughi somali rifugiati nei campi allestiti al confine tra Somalia e Kenya. Gli aiuti sono distribuiti nei campi di accoglienza di Utang, Liboi, Ifo, Walda e Marafra. Nel campo profughi di Liboi trova Deka una bimba idrocefala; noleggia un piccolo aereo con cui, accompagnata dal padre della bambina, la porta al Nairobi Hospital dal Professor Ruberti che si è offerto di operarla. A Nairobi crea un comitato “Insieme per la Somalia”che acquisterà i prodotti direttamente nella città approvvigionando i campi profughi.

 

1992

Organizza altre due missioni per portare soccorso ai campi profughi di Majengo e Sunthan, in Somalia.

Benché l’impegno finanziario, di lavoro e organizzativo della Nave della Pace I sia stato ingente, avendo constatato di persona gli enormi risultati raggiunti con questa iniziativa, organizza comunque la Nave della Pace II (Santo Domingo, Haiti, Nicaragua, Honduras, Guatemala, El Salvador, Belize, Costa Rica, Ecuador) che, in occasione del quinto centenario dell’impresa di Cristoforo Colombo, ne ripercorre la rotta distribuendo aiuti ai vari paesi bisognosi. La nave Islas Galapagos messa a disposizione dall’armatore ecuadoriano Luis A. Noboa effettua scali a Puerto de Santo Domingo (Santo Domingo), Puerto Limon (Costa Rica) e Puerto de Guayaquil (Ecuador). Gli aiuti sono distribuiti con i mezzi di trasporto offerti da Donatella Dini.

Allestisce la Nave della Pace III nel Corno d’Africa (Somalia, Gibuti, Yemen) per far fronte alla terribile situazione di 20.000 profughi somali ed etiopi in fuga nello Yemen. Consegna aiuti umanitari presso i campi profughi appositamente allestiti. Durante il primo scalo a Gibuti visita l’ospedale di Balbalà e distribuisce aiuti per le strade ai profughi nel quartiere di Hariba; in seguito raggiunge i campi profughi di Ali Sabieh, Ali Adde, Are Aoussa e prosegue per il nord della Somalia fino ad Hargeisha per portare aiuti ad una scuola allestita sotto un tendone dotata anche di laboratori artigianali. Durante il secondo scalo ad Aden consegna generi di prima necessità ai campi profughi di Madinat al Shah, Kharaz e Lajeh.

Porta aiuti umanitari al Dispensario Repubblicano Dottor Lapinshaitè, al Dottor Sinicienè della Comunità Famiglie Numerose della Vilnius University Children Hospital e all’Infant’s Home di Vilnius, in Lituania.

1993

Organizza la Nave della Pace IV (Gibuti, Kenya, Somalia) che rinnova il sostegno in favore dei paesi toccati dalla Nave della Pace III e dei campi profughi lungo il confine somalo; porta ingenti quantitativi di medicine, indumenti e materiale scolastico.

Invia alla Clinica Pediatrica e chirurgica S. Damien di Ambaya in Madagascar, materiale sanitario, medicinali e prodotti per la prima infanzia. Si tratta di un programma di aiuti che prosegue negli anni.

Porta in Croazia tre tir di aiuti umanitari destinati ai campi profughi bosniaci a Varazdin.
Consegna ai campi profughi bosniaci nei pressi di Lubiana, in Slovenia, materiale sanitario, viveri e materiale per la prima infanzia.
Dona all’Associazione SA.IT di Tiblisi, in Georgia, viveri e materiale sanitario.

Consegna aiuti umanitari a Sarajevo, in Bosnia, al Centro Clinico Universitario, al sindaco Muhamed Kresevljakovic Skupstina Grada, all’arcivescovo Vinko Puljic affinchè provvedano a destinarli ai più bisognosi. Con l’occasione porta in Italia Gorana e Dany, due bambini gravemente ammalati che necessitano di cure urgenti. Saranno curati presso l’Ospedale San Camillo di Roma. Gorana è stata poi adottata da una famiglia italiana.

 

 

1993

Organizza una seconda missione umanitaria a Sarajevo, in Bosnia, portando materiale didattico, materiale sanitario e viveri che consegna al sindaco della città.

Invia all’Ospedale di Zagabria, in Slovenia, un grande quantitativo di medicinali, vestiario e viveri.
Organizza il “Treno d’argento” per distribuire cibo e medicine a 300 istituti per anziani dislocati in tutta Italia, partendo dalla città di Milano fino ad arrivare a Palermo con fermate a Torino, Genova, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Lamezia Terme, Bari. La Sardegna viene raggiunta via mare.

1994

E’ nominata membro dello European Action Council for Peace in the Balkans, organismo del quale fanno parte Giscard d’Estaing, Margaret Thatcher, Bernard Kouchner, Bernard-Henry Levy e che è presieduto da Mabel Wisse Smit con la quale organizza diverse missioni umanitarie a Sarajevo.
Distribuisce aiuti umanitari ai rifugiati bosniaci accolti in un campo profughi nei pressi di Lubiana, in Slovenia.
Invia alla “Noor Al Hussein Foundation” e alla “Jordan National Red Crescent Society” di Amman, in Giordania, viveri e vestiario.

Consegna all’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, generi di prima necessità a sostegno della popolazione di Sarajevo, in Bosnia.
All’inizio di uno dei più grandi genocidi della storia dell’umanità risponde all’appello di Amelia Barbieri, un’italiana che rifiuta di lasciare il Rwanda senza i 52 bambini accolti nel suo orfanotrofio a Muhura, a nord-est di Kighali. Arrivata con un aereo in Uganda, con mezzi di fortuna e attraverso strade minate, riesce a penetrare miracolosamente in territorio ruandese (scortata dai soldati del Fronte Patriottico) ed a uscire dal paese alla frontiera con l’Uganda, presso Katuma, portando in salvo tutti i bambini dell’orfanotrofio più tre piccoli malati dell’ospedale di Gahini. L’aereo che torna a prenderli porta un carico di aiuti umanitari destinati al popolo ugandese.

Consegna un nuovo carico di aiuti umanitari destinati all’Orfanotrofio di Janette Musuweni (moglie del Presidente della Repubblica dell’Uganda) di Kampala, in Uganda, e all’ospedale di Gahini in Mulindi, Rwanda, e salva altri 100 bambini trovati negli ospedali privi di medicinali e di attrezzature sanitarie adeguate, portandoli in Italia per farli curare presso l’Ospedale Celio di Roma. La pericolosa missione è resa possibile dall’aiuto del generale Paul Kagame ritornato in patria con un esercito per liberare il Rwanda e porre fine a uno dei più crudeli genocidi della storia dell’Africa.

Porta all’Orfanotrofio Don Bosco di Byumba in Rwanda, medicinali, materiale sanitario, vestiario, un potabilizzatore d’acqua a energia solare, attrezzature agricole e sementi. É la prima volta che in Rwanda si ha nuovamente la disponibilità di acqua potabile.
Consegna all’Ospedale Gahini in Mulindi e al Centro di Riabilitazione di Ncyondo in Rwanda, medicinali, materiale sanitario, vestiario, un potabilizzatore d’acqua a energia solare, attrezzature agricole e sementi. Si spinge fino al campo profughi di Goma e distribuisce acqua, trasportata con un aereo, ai profughi che ne sono rimasti completamente sprovvisti.

 

1994

Avendo constatato il gravissimo stato di necessità in cui versa il paese, organizza la Nave della Pace V colma di aiuti umanitari per la popolazione ruandese; la nave arriva nel porto di Mombasa in Kenya e di lì, tutto il carico viene portato fino a Kigali in treno e finalmente distribuito alla popolazione. Torna più volte in Rwanda accompagnata sempre da Gabriella e Marco Caldelari i quali diventano i responsabili dell’associazione “Sempre Insieme per la Pace” per i progetti in Rwanda; insieme a loro a Kigali viene finanziata la costruzione di un forno facendo anche venire dalla Svizzera del personale che insegni a preparare il pane; pane poi diventato una delle risorse primarie dell’economia locale. Verranno installati diversi potabilizzatori che rispondono, ad oggi, all’emergenza idrica di buona parte del paese. Il loro impegno continuerà attraverso la ricostruzione di nuclei familiari, mediante l’assegnazione di abitazioni restaurate o costruite dopo il genocidio o tramite le adozioni a distanza. Crea laboratori artigianali per le donne e per i più giovani per insegnare loro un lavoro e regalare la speranza di un futuro diverso.

Invia al Sindaco di Sarajevo Dottor Tarik Kuousovic, all’ Arcivescovo Vinko Puljic e a Padre Tomasevic aiuti umanitari per i bambini musulmani e per quelli cattolici di Sarajevo, in Bosnia.

1995

Prende parte ai lavori della “Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne- L’Uguaglianza, lo Sviluppo e la Pace”a Beijing, in Cina per testimoniare il contributo delle donne in favore di una cultura della pace. Presenti tra le varie first ladies intervenute anche Hillary Clinton, Gertrude Mongella, Suzanne Mubarak.

Invia al Dispensario di East Samar presso la Parrocchia Nostra Signora del Rosario di Hipad, nelle Filippine, materiale sanitario e didattico, vestiario e viveri.
Manda  materiale sanitario e didattico al dispensario per bambini non vedenti gestito dalle Sœurs du Sacré Cœur di Padre de Focault a Gao in Mali.

Porta a più riprese generi di prima necessità e medicinali allo State Hospital di Sarajevo, in Bosnia.
Invia medicinali, materiale didattico e sanitario alle “Hijas de la Caridad de San Vicente de Paul di Santa Cruz”, in Bolivia, per i bambini da loro curati.

Manda materiale didattico, medicinali e vestiario alle Suore di Maria Bambina Missionarie dell’Immacolata per il centro da loro gestito vicino a Dacca, in Bangladesh.
Consegna viveri e generi di prima necessità al “Centro Insieme per la Pace -Ministere de la Réhabilitation” di Kigali in Rwanda.

Invia materiale sanitario, medicinali, alimenti per la prima infanzia alla Shuhada Clinic diretta da Sima Samar e all’Ospedale di Stato di Quetta in Pakistan.
Dona aiuti umanitari alla Croce Rossa della Giordania in favore del “Prince Abdullah Ben Al Hussein Orphanage”.


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